Il superamento del bicameralismo perfetto e una ridefinizione del ruolo del Senato sono tentativi di risposta al distacco crescente tra i cittadini e le istituzioni. Il disegno di legge di riforma costituzionale presentato al Senato lo scorso 11 luglio, cosi come modificato dalla Commissione affari costituzionali del Senato, prevede un Senato a composizione mista ed eletto in modo indiretto dai Consigli regionali, in cui vi è una sensibile riduzione del numero dei Senatori, che passano da 315 a 100, cosi ripartiti: 74 saranno Consiglieri regionali, 21 saranno i Sindaci e 5 senatori di nomina presidenziale scelti tra i cittadini italiani che abbiano «illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario» (come l’attuale art. 59, comma 2 della Costituzione), con durata settennale e non più vitalizia. Rimane la nomina di Senatore a vita per i Presidenti della Repubblica a seguito della scadenza del settennato presidenziale.